Smetto Quando Voglio di Paolo Iacci. Webinar HR Talks

smetto quando voglio

Il 31 Maggio 2024 MCS ha ospitato l’evento online Hr Talks per la presentazione del libro Smetto Quando Voglio di Paolo Iacci, docente di Gestione delle Risorse Umane all’Università Statale di Milano, Presidente di Eca Italia e Presidente nazionale di AIDP Promotion (Associazione per la Direzione del Personale).
L’intento era discutere insieme delle mutevoli dinamiche del mercato del lavoro, esplorando i fenomeni e i trend attuali e provando a proporre le strategie che istituzioni e imprese dovrebbero adottare per affrontare queste nuove sfide.

 

Indice degli argomenti:
  1. Perché il titolo Smetto Quando Voglio
  2. Cos’è il Quiet Quitting
  3. Le soluzioni in Smetto Quando Voglio

Perché Smetto Quando Voglio

Il nuovo libro di Paolo Iacci ci consegna una visione ampia e dettagliata delle dinamiche complesse che influenzano il mondo del lavoro contemporaneo, offrendo una base solida per comprendere le sfide e le opportunità che caratterizzano questo contesto in evoluzione.

Il primo quesito posto all’autore è stato spiegare il perché della scelta del titolo, provocatorio e misleading. L’autore ha affermato:

“Nelle parole Smetto quando voglio, risiede la mia tesi di partenza: nell’odierno mercato del lavoro post pandemico, globalizzato e digitalizzato, è cambiato in maniera radicale il rapporto tra individuo ed aziende. Da un rapporto di reciproco affidamento si è passati alla reciproca utilità. Se l’individuo non condivide valori con l’azienda, se non si sente valorizzato, se non sente di avere la possibilità di trovare un giusto equilibrio tra vita privata e lavoro e non ha possibilità di crescere personalmente e professionalmente, smette alla prima occasione e lascia il lavoro in cerca di nuove possibilità. Ma se l’occasione non si presenta si verifica il fenomeno, globalmente riconosciuto del quiet quitting, motivato da una mancanza di significato lavorativo. “

Cosa vuol dire Quiet Quitting

Fenomeni come il Quiet Quitting, la Great Resignation e il Great Reshuffle sono quindi le risposte al Job Burnout, conseguenza del Global Social Burnout post-pandemico. Secondo Paolo Iacci:

“Oggi ci troviamo in una situazione in cui l’uomo non ha più la speranza nel futuro: vive in un contesto di incertezza, solitudine e sfiducia verso tutto e tutti, in un presente pervasivo e dilatato all’estremo.”

Non a caso il temine dell’anno 2022, coniato dal Dizionario Collins è Permacrisis, “un lungo periodo di instabilità e insicurezza, derivanti da una serie di eventi catastrofici”.

Nel corso della discussione, oltre ai fenomeni che oggi osserviamo riferiti al cambiamento del patto psicologico tra individui e organizzazioni, ci siamo soffermati nell’analisi di altri trend globali:

  • Expats e International Remore Working.

Al momento esistono strutture di consulenti specializzati, come Talentor International, che curano gli aspetti gestionali di questi trend, come le implicazioni contrattuali legate alla definizione della legislazione applicabile e la garanzia degli assolvimenti previdenziali. L’autore di Smetto Quando Voglio aggiunge:

“Il fenomeno è in aumento e servirebbe un attenzionamento globale per studiarne i migliori assetti organizzativi, fiscali, legali e previdenziali da applicare, magari con una WTO sul versante lavoro, in attesa che la politica decida di intervenire, magari a livello mondiale.”

  • Chi sono i NEET

Con il termine NEET (Not [engaged] in Education, Employment or Training), ci si riferisce ai giovani non impegnati in attività lavorative o in percorsi di formazione. Paolo Iacci li definisce così:

“Sono i giovani che non vedono futuro né trovano strumenti per reagire, rischiando di passare dalla deprivazione economica e occupazionale alla deprivazione affettiva o esistenziale.”

In Italia la situazione occupazionale sta assumendo caratteristiche paradossali: alla più alta percentuali di NEET in Europa si contrappone l’esodo dei giovani all’estero (in aumento i nativi digitali in fuga che espatriano spesso prima di finire gli studi universitari).

  • Disoccupazione e Mismatch

In Europa il tasso di disoccupazione si attesta intorno al al 6%. Ma l’autore del libro aggiunge:

“ogni anno centinaia di richieste di posti di lavoro vanno perse a causa della difficoltà di trovare lavoratori preparati, matching e desiderosi di apprendere un mestiere.”

Smetto Quando Voglio: Soluzioni

E quindi, quali sono le soluzioni? Paolo Iacci non ha dubbi: Lifelong Learning e Sostenibilità.

“Al centro dell’azione gestionale non c’è più il lavoratore, un ruolo, ma l’identità della persona nella sua totalità. L’attenzione non è più solo sulle competenze, ma anche sugli ambiti di miglioramento, comprese le fragilità. Un management maturo, attuale e consapevole del proprio ruolo deve saper coniugare la logica del profitto con la necessità di soddisfazione dei bisogni e delle legittime aspirazioni delle persone. Le imprese non devono farsi trovare impreparate, soprattutto vista la difficoltà attuale di attrarre e trattenere talenti.“

E aggiunge:

“Le imprese sostenibili (non solo dal punto di vista ambientale) spendono meno per attrarre e mantenere talenti.”

Grazie al contributo e all’interesse dimostrato da tutti i partecipanti all’evento HR Talks, il dialogo è andato avanti per circa 90 minuti, evidenziando le politiche HR vincenti da attuare per affrontare i nuovi fenomeni del mercato del lavoro contemporaneo. Engagement, condivisione di valori, politiche di comunicazione aziendale finalizzate al feedback o al survey, il miglioramento del clima lavorativo aziendale e di team e la possibilità di sviluppo professionale dei collaboratori devono essere le priorità per le organizzazioni.

“Il vantaggio competitivo di una organizzazione è spesso la capacità di apprendere più velocemente. Vale anche per le persone.”

E a riprova di ciò, incalzato da una domanda posta dall’IA, Iacci afferma candidamente:

“Nonostante io abbia scritto la mia tesi di laurea con una vecchia macchina da scrivere, al momento seguo con interesse un corso di formazione sull’utilizzo dell’IA.”